Il ricavato

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I Progetti del C.I.R.S.


Casa Famiglia La Glicine

La casa famiglia La Glicine è stata fondata nel 1957 per giovani donne in stato di disagio, gestanti e ragazze madri con i loro figli.

Un piccolo nido intrecciato con cura e imbottito da una madre uccello per i suoi piccoli, affinché siano protetti e nutriti fino al giorno in cui potranno spiccare il volo.Questo è per il Cirs la Casa Famiglia “La Glicine” che aiuta le donne e i loro bambini a crescere.La giornata viene scandita da lavoretti e piccole responsabilità da portare a termine. In questo modo s’impara a collaborare e ad aiutarsi a vicenda. Si mangia e si vive tutti insieme come in una grande famiglia. Un responsabile ti segue passo-passo; ogni volta che hai bisogno di parlare, sfogarti o chiarire situazioni difficili, è sempre pronto ad ascoltarti e a consigliarti in modo amorevole.E gli abitanti della Casa ricambiano con lo stesso affetto. Sentono che qui possono conoscere veramente se stessi affrontando i propri problemi, per potersi relazionare con il mondo fuori con consapevolezza e nuove capacità.Ecco perché chiamano zie chi li sostiene nelle loto attività quotidiane. Ecco perché ricambiano l’affetto nel modo più bello e più semplice: un sorriso e tanti disegni…

DESTINATARI DELL’INTERVENTO

  • Gestanti, ragazze madri
  • Donne dai 18 ai 40 anni di età, vittime di violenza o maltrattamenti
  • Donne dai 18 ai 40 anni di età, con figli da 0 a 3 anni, salvo casi particolari che vengono valutati in equipe
  • Nuclei familiari monoparentali

Attività svolta

  • Accoglienza e presa in carico di ragazze madri prive di supporto economico e familiare
  • Accoglienza e presa in carico di donne da sole o con bambini che si trovano in stato di disagio psico-sociale
  • Accoglienza e presa in carico di donne vittime della tratta che hanno denunciato i loro sfruttatori e aderito a progetti di recupero sociale
  • Accoglienza e presa in carico di minori inseriti su provvedimento del Tribunale per i minori

Le richieste di inserimento provengono da:

  • Istituzione per i Servizi Sociali del Comune di Messina
  • Servizi socio sanitari territoriali (Consultori familiari, AUSL…)
  • Tribunali
  • Privati

Casa Maria

Struttura ad indirizzo segreto per l’accoglienza di donne vittime di violenza con o senza bambini.

Nella casa rifugio Maria  lavorano operatrici esperte che offrono loro sostegno emotivo e pratico in un delicato momento di passaggio e di cambiamento.

I bambini e bambine che seguono la madre e vengono ospitati nelle case, hanno vissuto periodi di profonda violenza, assistendo alle relazioni aggressive tra la madre e gli adulti della famiglia e spesso sono loro stessi vittime di maltrattamenti fisici, psicologici a volte anche sessuali.

Ecco perchè è necessario mantenere la massima riservatezza. Molte di loro sono persino in pericolo di vita.

Casa Maria è un luogo in cui intraprendere con tranquillità un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e ricostruire con serenità la propria autonomia.

MAI PIÙ SOLE

Il 25 novembre, si ricorda la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.

L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà (Colombia) nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
In Italia solo dal 2005 alcuni Centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. Nel 2007 100 000 donne (40 000 secondo la questura) hanno manifestato a Roma “Contro la violenza sulle donne”, senza alcun patrocinio politico. È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha ricevuto una forte attenzione mediatica, anche per le contestazioni che si sono verificate a danno di alcuni ministri e di due deputate.

25 novembre 1960
Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L’assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più truci della storia dominicana.

Mai più sole – La consapevolezza, l’accoglienza, il reinserimento socio-lavorativo di donne vittime di violenza è un progetto del CIRS realizzato nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Recupero della Marginalità sociale e pari opportunità.

“Casa alloggio” per donne e minori in situazioni di rischio sociale.

“Casa rifugio “ad indirizzo segreto per donne e minori vittime di violenza.

Tale progetto scaturisce dall’esigenza di rispondere in maniera concreta alle urgenze di donne e minori vittime di violenza fisica e psichica, che necessitano di immediata accoglienza in regime di protezione e non.

E’ fondamentale garantire a chi subisce violenza la possibilità di sfuggire a tale fenomeno, aiutando la donna a ricostruire la propria vita e la propria dignità  come persona, liberandola dall’oppressione, dalla paura……..dal “silenzio”.

La casa alloggio nasce anche per i bisogni di quelle donne, che a completamento del percorso educativo nella casa famiglia”La Glicine” gestita dal C.I.R.S., hanno al momento del loro inserimento sociale:

  • Mancanza di una rete familiare di sostegno;
  • L’insufficienza economica o l’insicurezza;
  • Carenza di alloggi.

Finalità

Offrire un aiuto concreto alle donne ed ai loro figli, che si trovano in situazione di grave disagio sociale e/o di pericolo per la propria incolumità fisica e psicologica. Dare risalto al problema della violenza alle donne proponendo un intervento attivo, che coinvolga le vittime, attraverso azioni di confronto e di relazione con le altre donne (gruppi di auto-aiuto),gli enti istituzionali e non, il privato-sociale,al fine di sviluppare un lavoro di rete finalizzato alla sensibilizzazione e la prevenzione.

Sportello di Ascolto

Accoglienza, ascolto telefonico, supporto psicologico e legale, mediazione culturale e familiare.

Telefona al numero 090 9433559

 

Con la collaborazione di:

  • COMUNE DI MESSINA
  • ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI COMUNE DI MESSINA
  • DIPARTIMENTO ALLE   POLITICHE SOCIALI COMUNE DI MESSINA
  • ERSU (Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario) di Messina;
  • FIDAPA Messina
  • AIAF Sicilia

SEDE: Via Placida N.101 – 98121 Messina (ME)
TELEFONO: 0909433559

Finalità

Il C.I.R.S. Onlus da anni si occupa di reinserimento sociale, di formazione, di accoglienza, di donne vittime di violenza e di marginalità sociale. In particolare per rispondere all’ esigenza di soggetti svantaggiati che presentano numerose problematiche e desiderano avere uno spazio di ascolto ed essere orientati verso soluzioni adatte alle proprie necessità è stato attivato già da anni uno sportello di ascolto che effettua consulenze psicologiche, sociali, legali.

Il C.I.R.S. Onlus avendo ottenuto in concessione un bene confiscato alla mafia acquisito al patrimonio del “Comune di Messina” (Concessione N. 4218 del 04/02/2016) ha uno spazio in cui poter svolgere non solo questo servizio, ma può ampliarlo avvalendosi della collaborazione di numerosi professionisti, rispondendo così alle esigenze che negli anni ci sono pervenute dal territorio.

 

Il“Palazzo delle Donne”

Nell’ambito delle attività  dell’Ente volte allo sviluppo di percorsi di inclusione e di lotta contro ogni forma di discriminazione, realizzeremo insieme ad altre associazioni il progetto di un “Palazzo delle Donne” a Messina, polo socio-culturale che si propone come punto di riferimento non solo per la città, ma per l’intera area dello Stretto.

Il Palazzo delle Donne sorgerà in uno stabile IPAB sito in via S. Paolo, attiguo al “Palacultura Antonello” ed alla sede istituzionale del Cirs, o in altro stabile da individuare.

L’area individuata è costituita da uno spazio abbandonato al degrado da oltre 20 anni, a seguito della dismissione dai numerosi precedenti utilizzi (brefotrofio, ambulatorio per bambini, distribuzione latte, alloggio per senza tetto).

La conversione di questo “vuoto urbano” e la riqualificazione in spazio per l’empowerment femminile intende rispondere al diritto e alla  domanda della comunità locale di potenziamento delle prospettive culturali, entro cui lottare contro l’isolamento e la discriminazione. Il plesso in oggetto, sarà inoltre destinatario di interventi di valorizzazione che sfruttino anche il suo potenziale di attrazione turistica.